Referendum senza quorum: affluenza appena sopra il 30%


Chiusi i seggi per i cinque quesiti del referendum in tema di lavoro e cittadinanza. I dati sono ancora parziali ma niente quorum: affluenza appena sopra il 30%

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Urne chiuse per la seconda giornata giornata di votazione per i cinque referendum abrogativi su cittadinanza e lavoro. I 61.591 seggi, in tutta Italia, sono ripartiti questa mattina alle 7 e sono stati chiusi alle 15. Si è votato anche nei 13 Comuni sopra i 15mila abitanti per i ballottaggi e nei 7 Comuni al primo turno in Sardegna.

I dati relativi a 50.391 sezioni su 61.591 totali certificano che si è recato alle urne oltre il 30% degli elettori. Lo si apprende dal sito del Viminale, dove i numeri sull’affluenza relativi ai 5 quesiti referendari su lavoro e cittadinanza arrivano in tempo reale.

Al centro della consultazione c’erano i quattro quesiti relativi alla disciplina del lavoro e uno sulla cittadinanza per stranieri residenti. Nonostante la portata dei temi, il traguardo del quorum – ovvero la partecipazione del 50% +1 degli aventi diritto – appare ancora distante.

I quattro quesiti referendari sul lavoro puntavano a modificare alcune delle norme chiave introdotte dal Jobs Act e da riforme successive: reintegro in caso di licenziamento illegittimo, maggiore indennizzo per chi lavora in piccole imprese, reintroduzione dell’obbligo di causale nei contratti a termine sotto i 12 mesi e responsabilità solidale negli appalti per gli incidenti sul lavoro. Il quinto quesito riguardava invece la riduzione da 10 a 5 anni del requisito di residenza legale in Italia per gli stranieri extracomunitari maggiorenni che vogliono richiedere la cittadinanza.

Per la prima volta, è stato introdotto il voto fuori sede per chi si trova lontano dal comune di residenza per studio, lavoro o motivi di salute, a condizione che fosse stata fatta richiesta entro le scadenze previste. Anche gli iscritti all’AIRE e gli italiani temporaneamente all’estero per almeno tre mesi hanno potuto partecipare, sempre previa richiesta.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)